Aumenti dei pedaggi avranno soltanto l’effetto di un peggioramento della competitività dell’Italia e dell’Alto Adige, con conseguenti danni all’economia. Politiche unilaterale forzate, come il sistema di dosaggio dei camion messo in piedi dall’Austria, non portano alcun risultato e non risolvono il problema. Al contrario, i conseguenti incolonnamenti e intasamenti sono socialmente dannosi per gli autisti e paradossalmente aggravano l’impatto ambientale del trasporto su strada.
“L’Alto Adige sovvenziona e sostiene l’export dell’area, che quest’anno è cresciuto del 5,7% nei primi 4 mesi: si tratta di esportazioni di merce prodotta da aziende industriali ma anche da imprese agricole altoatesine” – afferma Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA.
“Come possono arrivare a destinazione questi prodotti senza un aumento del traffico attraverso il Brennero? Noi proponiamo soluzioni alternative come l’impiego di mezzi pesanti alimentati a gas naturale liquefatto (LNG), che fanno dimezzare le emissioni acustiche, producono il 35% in meno di emissioni NOx e abbattono il particolato del 95% rispetto agli attuali motori di ultima generazione Euro 6” – continua Baumgartner.
Per fare diminuire gli intasamenti autostradali in certe ore del giorno o in concomitanza dei giorni festivi e feriali, ANITA sostiene l’abolizione del divieto notturno almeno per i veicoli con motori Euro 6 o LNG e l’utilizzo della terza corsia da Bolzano verso sud, oltre all’impiego delle nuove tecnologie di guida e di mezzi che fanno diminuire il traffico o l’utilizzo dell’infrastruttura.
“Condividiamo quanto proposto dalle associazioni degli albergatori, ossia di promuovere l’uso del treno per gli arrivi dei turisti, e sollecitiamo le ferrovie ad introdurre di nuovo convogli ferroviari in grado di trasportare assieme ai turisti anche le vetture” – conclude il Presidente di ANITA.