“Una buona notizia per l’autotrasporto. Il Governo riconosce l’errore e fa retromarcia scongiurando così lo scenario che avrebbe visto la certificazione antimafia preclusa solo a quelle aziende colpite da comunicazione interdittiva prefettizia e non dalla ‘semplice’ informazione prefettizia antimafia come avviene oggi. Con un contro-emendamento al DL Infrastrutture l’Esecutivo ha soppresso l’emendamento che era stato varato la scorsa settimana in Commissione Trasporti. L’ipotesi di restringere in modo significativo il campo dei controlli antimafia avrebbe spalancato ulteriormente le porte del trasporto merci alla criminalità organizzata, bene quindi l’inversione di rotta come da noi auspicato“. A parlare è la presidente di Ruote Libere Cinzia Franchini.
“Il requisito dell’onorabilità, indispensabile alle aziende per l’iscrizione all’Albo dell’Autotrasporto e quindi per consentire loro di esercitare l’attività, deve essere attribuito alle realtà economiche sane e non a quelle colpite da informazione prefettizia e quindi concretamente a rischio di essere infiltrate dalla mafia – continua Cinzia Franchini -. L’autotrasporto è un comparto dove il radicamento mafioso ha fortemente compromesso, nel corso di decenni, le più elementari regole della concorrenza del libero mercato relegando spesso ai margini le aziende rispettose delle norme favorendo quelle in odore di mafia, dove l’attività dell’autotrasporto è trascurabile rispetto ad altri traffici ed utilità.
Le maglie dei controlli vanno strette e non certo allargate. Se il Governo ha capito di avere sbagliato è una buona notizia, la strada da percorrere resta lunghissima ma questo cambio di rotta va nella direzione giusta”.



