lunedì, 20 Ottobre 2025
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ANFIA: “Urgente rivedere la normativa europea su emissioni e mobilità”

L’industria automobilistica italiana chiede flessibilità e neutralità tecnologica: le priorità dal Dialogo Strategico Europeo

L’Associazione Italiana Filiera Industria Automobilistica, portavoce dei principali costruttori nazionali e di una delle più significative filiere produttive continentali, pone l’accento sulla necessità di difendere la competitività del sistema automotive italiano nel quadro del “Dialogo strategico sul futuro dell’automotive” attivato dalla Commissione Europea.

Attraverso il contributo presentato alla consultazione pubblica promossa da Bruxelles, ANFIA ribadisce l’urgenza di rivedere la normativa europea su emissioni e mobilità, con un approccio pragmatico e orientato alle reali condizioni del mercato.
Emissioni CO₂: serve tecnologia neutrale e obiettivi realistici

Tra le istanze più rilevanti, l’associazione italiana propone di:
• Ripristinare la neutralità tecnologica nelle regole sulle emissioni per i veicoli leggeri;
• Rivedere gli obiettivi di riduzione per il 2030 e il 2035, considerati oggi irraggiungibili per auto e veicoli commerciali, con un approccio differenziato a seconda del segmento di mercato;
• Riconoscere una nuova categoria di veicoli alimentati esclusivamente a carburanti “carbon neutral” e introdurre il meccanismo del Carbon Correction Factor per valorizzare i veicoli a basso impatto, con la media delle emissioni calcolata su cinque anni anziché tre;
• Sospendere l’adeguamento del utility factor per le auto ibride plug-in e le tecnologie range extender oltre il 2026-2027;
• Introdurre maggiore flessibilità nel raggruppamento dei segmenti auto e furgoni ai fini della conformità alle normative CO₂.

Revisione mirata per veicoli pesanti

L’associazione sollecita l’adozione di nuova flessibilità nelle penalità sulle emissioni di camion e autobus, anticipando al 2026 una revisione del regolamento — fondato sul principio della neutralità tecnologica — che tenga conto anche dei carburanti sostenibili secondo i criteri definiti dalla REDIII. Punto cruciale, la valutazione dello stato delle infrastrutture dedicate (dalla ricarica agli impianti a idrogeno) e la revisione degli obiettivi relativi ai rimorchi e semirimorchi.

Sostenere la competitività industriale e la filiera

L’esterno dello stabilimento (Foto Stellantis)

Sul fronte economico, ANFIA propone misure urgenti per tutelare il “made in EU” attraverso una normativa europea sulla localizzazione dei contenuti, la riduzione dei costi energetici e la facilitazione dell’accesso a capitali e digitalizzazione, in particolare per le PMI. Fondamentale è il varo di un quadro temporaneo di aiuti di Stato per tutto il settore, dal 2025 al 2030, volto a sostenere la transizione industriale e promuovere l’innovazione.
Rinnovo del parco circolante e decarbonizzazione delle flotte

L’associazione indica come strategica un’iniziativa europea per la rottamazione e il rinnovo della flotta circolante, sostituendo i veicoli datati con auto e veicoli commerciali a basse e zero emissioni prodotti in Europa. ANFIA si dice contraria a quote obbligatorie di elettrico imposte alle aziende, privilegiando incentivi, strumenti di facilitazione e infrastrutture adeguate, inclusa la diffusione di reti per carburanti rinnovabili, biocarburanti e idrogeno.
Alla luce delle criticità del mercato, ANFIA ribadisce l’opportunità di adottare flessibilità normative e di riconoscere, ai fini della riduzione delle emissioni, anche veicoli alimentati con carburanti rinnovabili e tecnologie innovative come gli ibridi plug-in, con una particolare attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese e dei diversi comparti (autovetture, veicoli commerciali leggeri e pesanti, autobus).

Secondo ANFIA, solo un dialogo aperto e una legislazione realmente aderente alla realtà industriale e di mercato potranno garantire il doppio obiettivo di tutela ambientale e salvaguardia della competitività europea.

Redazione
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