Il progetto Anas Green Road prevede ricariche EV, carburanti alternativi e infrastrutture smart per una mobilità più sicura e sostenibile
Un piano da 90 milioni di euro per lo sviluppo sostenibile con l’obiettivo di offrire standard di sicurezza sempre più elevati lungo le strade e autostrade di Anas, società del Gruppo FS. Nasceranno spazi e connessioni per le stazioni di ricarica più sistemi di rifornimento di carburanti alternativi.
Anas Green Road prevede ricariche EV, carburanti alternativi e infrastrutture smart
Il programma “Anas Green Road e Mobilità Elettrica” è stato annunciato dall’Amministratore Delegato dell’azienda, Claudio Andrea Gemme, nel corso del suo intervento alla Nona Conferenza Nazionale della Mobilità Elettrica tenutasi a Milano oggi e organizzata da E_Mob 2025.
“Anas Green Road è un progetto strategico sostenibile – ha dichiarato l’Ad Gemme – con una grande attenzione alla riqualificazione e alla valorizzazione dei siti oggi sottoutilizzati, a partire dalle case cantoniere, che saranno trasformate in spazi innovativi, e al servizio della ricarica dei veicoli elettrici. Anas ha un ruolo strategico come attore della mobilità sostenibile, in grado di facilitare il raggiungimento degli obiettivi climatici europei e di favorire la competitività del sistema logistico nazionale. Le infrastrutture stradali – ha proseguito Gemme – assumono una funzione abilitante chiave nel processo di elettrificazione e digitalizzazione. Così contribuiscono alla modernizzazione del sistema dei trasporti e alla transizione verso un modello di mobilità sempre più sostenibile, efficiente e resiliente”.

Gli step del progetto
- Entro il 2025: pubblicazione di una prima gara di 35 milioni per mettere a disposizione i primi 90 siti Anas (per lo più case cantoniere, più qualche area di sosta e green island) nell’ottica della riqualificazione per essere utilizzati per la ricarica di veicoli elettrici. L’obiettivo è coordinare l’intera filiera dalla progettazione alle attivazioni di centraline di ricarica includendo anche opere civili e assicurare la continuità del servizio nella garanzia di disponibilità di potenza.
- Entro il 2027: realizzazione delle prime infrastrutture sui principali corridoi di competenza, garantire l’interoperabilità tra operatori diversi, il rispetto delle tempistiche, la gestione di un network di ricarica in grado di soddisfare i flussi di traffico merci in costante crescita.
- Entro il 2030: contribuire a una copertura congrua sulla rete TEN-T con infrastrutture scalabili in grado di sostenere la crescente domanda di mobilità elettrica per i mezzi pesanti. La sfida sarà mantenere standard tecnologici aggiornati integrando altre forme di alimentazione alternativa, come l’idrogeno, per garantire neutralità tecnologica e resilienza del sistema.
Il ruolo di Anas nella transizione energetica
L’Ad Gemme ha ricordato che Anas è una tra le maggiori stazioni appaltanti del Paese ed è il primo gestore della rete stradale di interesse nazionale con oltre 32mila km di strade e autostrade. Ha poi sottolineato che il ruolo di Anas nel campo della transizione energetica è fornire spazi e connessioni per le stazioni di ricarica e i sistemi di rifornimento di carburanti alternativi; integrare le tecnologie attraverso Smart Road, sensoristica e piattaforme digitali per supportare la gestione del traffico e l’ottimizzazione della domanda di ricarica; garantire sicurezza e accessibilità con infrastrutture sicure, fruibili e capaci di servire veicoli tradizionali ed elettrici e a zero emissioni durante tutto il periodo di transizione.