Entro il 2016 le vendite annuali di veicoli alimentati a metano in tutto il mondo raggiungeranno quota 3,2 milioni, contro il dato attuale che è di 1,9 milioni all’anno. Sempre entro il 2016 le stazioni di rifornimento dovrebbero aumentare fino a raggiungere quota 26.000. Questi dati provengono da una previsione dell’istituto americano di ricerca “Pike Research”, previsione resa nota nel nostro Paese dall’Osservatorio Metanauto, struttura di ricerca sul metano per autotrazione.
“Dovrebbero essere le flotte, sia quelle statali sia quelle aziendali – dice l’analista Dave Hurst – a trainare la crescita. Le vendite di veicoli alimentati a metano alle flotte giungeranno a rappresentare i due terzi del totale delle vendite di veicoli a metano entro il 2013. Infatti sono sempre di più i fleet manager che valutano positivamente il minor costo del metano e l’opportunità offerta dall’uso di questi veicoli di diminuire l’impatto ambientale delle flotte che gestiscono”.
Hurst aggiunge che la crescita della rete di rifornimento è una sfida di importanza fondamentale per il mercato dei veicoli a metano, dal momento che il rapporto tra veicoli in circolazione e stazioni di rifornimento è ancora troppo alto e rappresenta un ostacolo per i potenziali acquirenti di questi veicoli, dal momento che la rete non è sufficientemente capillare.
“Questa previsione – commenta Dante Natali, presidente di Federmetano ed a capo dell’Osservatorio Metanauto – conferma il crescente interesse a livello mondiale per l’uso di veicoli alimentati a metano. In questo quadro di crescita, l’Italia può avere un ruolo di primo piano, per due motivi. Innanzitutto perché è il paese leader in Europa per quel che riguarda il parco circolante di auto a metano e possiede già una rete di rifornimento (composta di più di 800 distributori) sviluppata su tutto il territorio nazionale ed in costante crescita. In secondo luogo perché l’Italia può vantare un settore industriale legato al metano per autotrazione fra i più evoluti al mondo e con una spiccata tendenza all’esportazione. Per questo una crescita dei veicoli a metano avrebbe ricadute molto positive sull’economia del nostro Paese”.